Mercoledì 18 dicembre è stato presentato alla città di Santa Maria Capua Vetere, presso la bellissima Sala San Bonaventura del MUCIR (Museo Civico e del Risorgimento), il progetto “Veterea”, una soluzione innovativa con l’ambizione di creare un gemello digitale della città antica.
Il progetto, finanziato grazie ai fondi PNRR nell’ambito dell’ecosistema i-NEST, è coordinato da Spici Srl – Società per l’Innovazione, la Cooperazione e l’Internazionalizzazione, in partenariato con il Centro Interdipartimentale di Ricerca “Alberto Calza Bini” dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, ed in collaborazione con il Comune di Santa Maria Capua Vetere.
“Veterea” ha come obiettivo principale la valorizzazione e la fruizione del vasto patrimonio archeologico cittadino, sia visibile che invisibile. Attraverso soluzioni digitali innovative, “Veterea-un gemello digitale per l’Altera Capua ” intende far emergere l’affascinante mondo sotterraneo della città, che conta oltre 400 siti archeologici, rendendolo fruibile per tutti i cittadini e i visitatori.
Tecnologia e inclusività: i pilastri di “Veterea”
La visione del progetto punta a rendere Santa Maria Capua Vetere un modello di accessibilità culturale mediante le tecnologie digitali. “Veterea” si distingue per:
- Soluzioni di fruizione inclusive e l’adozione di un approccio design for all;
- Utilizzo di tecnologie avanzate come mappe interattive, app di geolocalizzazione per il visitatore, gemelli digitali, realtà aumentata e intelligenza artificiale, che consentiranno di creare un modello digitale interattivo della città antica.
- Possibilità di esplorare virtualmente aree archeologiche oggi inaccessibili, offrendo una fruizione immersiva e interattiva che collega passato e presente.
L’evento ha visto la partecipazione della cittadinanza, che ha avuto l’opportunità di scoprire alcune anteprime del progetto, immergendosi nelle straordinarie potenzialità di questa iniziativa e che verrà coinvolta successivamente, anche nella fase di progettazione.
“Veterea”, grazie alla collaborazione tra Spici, l’Università Federico II e l’amministrazione comunale, rappresenta un’opportunità straordinaria per posizionare Santa Maria Capua Vetere, candidata a Capitale Italiana della Cultura 2027, come punto di riferimento per l’utilizzo della tecnologia al servizio della cultura, modernizzando la gestione del patrimonio archeologico e favorendo una conoscenza diffusa e inclusiva del passato.
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